Le vicende storiche di Cornalba sono legate a quelle di Serina, faceva della Vicaria di Serina e nel 1859 apparteneva al IV Mandamento di Zogno ed aveva 222 abitanti contro i 1447 di Serina e i 727 di San Pellegrino. Si racconta un "accidente fortunoso" accaduto a Cornalba nel 1766, cadde un fulmine sulla chiesa affollata di fedeli senza alcuna vittima ma qualche ferito. In memoria di questo evento i cornalbesi fecero voto di fare una processione di ringraziamento ogni anno nel giorno della ricorrenza. Nel 1966 Cornalba diventò Comune dopo una lunga battaglia iniziata nel 1962, fatta di mozioni, petizioni e raccolte di firme. Grande fautore dell'autonomia di Cornalba fu il Parroco Don Paganelli. I sacerdoti sono stati protagonisti diretti della storia di Cornalba. Gli abitanti ricordano con devozione il Cardinale Felice Cavagnis e Don Francesco Zambelli, chiamato affettuosamente Prèt Zambel che, con la forza della fede, salvò moltissime partorienti in gravi condizioni. Ancora oggi, a distanza di più di centocinquant'anni dalla sua morte, molte donne si recano alla cappelletta a lui dedicata per chiedere la sua protezione durante il parto.
Cornalba è dolorasamente legato a tragici eventi della Resistenza bergamasca: nel '44 rastrellatori fascisti si resero protagonisti di atroci torture e sanguinosi stermini e ancora oggi la popolazione ne porta un indelebile ricordo. Una mitragliatrice fu posta sul campanile di Cornalba dai fascisti con il compito di colpire i partigiani in fuga sul Monte Alben. Ogni anno, in collaborazione con l'Associazione GL di Bergamo, vengono commemorati i caduti della lotta armata presso la Cappella a loro dedicata sul sagrato della Chiesa.

Note Storico Turistiche

Pur essendo stato istituito di recente, il comune di Cornalba la storia della sua comunità fonda le radici in epoca feudale. Una delle più antiche vie di comunicazione della Valle Brembana trovava Cornalba, e più precisamente in località "gardati", uno dei più importanti luoghi di sosta dei viandanti e delle carovane che da Bergamo arrivavano  fino al borgo fortificato di Cornello del Tasso. Antecedente alla via Priula, la Via Mercatorum o via de' Trafficanti venne costruita per favorire gli scambi commerciali fra la città di Bergamo e l'Alta Valle Brembana, aggirando gli ostacoli naturali situati a Sedrina e alla Goggia. Di questa antica strada sono rimasti alcuni tratti originali nella frazione di Passoni.
Vanto culturale dei Cornalbesi è la ricca dotazione artistica raccolta a decoro della chiesa parrocchiale. Nel 1480 la Chiesa di Cornalba fu separata da quella di Lepreno, e solamente dopo il 1740 fu ricostruita sopra a quella più antica. Dedicata a San Pietro nell'abside sono visibili tre quadri rappresentanti episodi della vita del Santo e un dipinto posto sopra la porta d'ingresso che illustra la "Liberazione dal carcere di San Pietro". Pregevole è l'altare laterale a destra del presbiterio che è adorno di putti di scuola fantoniana. I gradini che recano all'altare maggiore furono costruiti utilizzando pietra estratta dal Monte Alben. La sagrestia merita una visita attenta, soprattutto per un mobile di sfondo che è mirabilmente intarsiato e che reca, al centro, un dipinto pregevole che raffigura la "Glorificazione del Crocefisso", si ipotizza che il dipinto sia  del Salmeggia.

L'antichità

Le origini del paese sembrano risalire al I secolo a.C., ai tempi della dominazione romana, quando tutta la valle Serina fu riunita sotto il municipio di Bergamo.
Anche l’origine etimologica del toponimo sembrerebbe risalire a quel periodo: i vocaboli latini cornus (in italiano roccia), e albus (bianco), fanno chiaramente riferimento alla parete di roccia bianca che sovrasta il paese.
Anche il poeta Virgilio, in un suo viaggio in queste zone, rimase colpito dall'amenità del luogo, tanto da ritenere la parete rocciosa una residenza degli dèi.
La storia di questo piccolo borgo montano è sempre stata legata ai ritmi scanditi dalla natura, senza avvenimenti di particolari rilievo.

Il Medioevo e l'età moderna

Tuttavia si narra che nella zona fosse presente, in epoca medievale, un castello con tanto di piccolo esercito assoldato dal proprietario dal maniero. A tal riguardo non esistono né documenti, né tantomeno resti della costruzione, tanto da far pensare che il tutto faccia parte di leggende tramandate dagli abitanti.
Altri racconti ricordano che la zona era infestata da briganti e taglieggiatori, che assalivano i viandanti, rapinandoli dei loro averi.
Il territorio comunale era infatti attraversato dalla via Mercatorum, tracciato che collegava la val Seriana con l'alta val Brembana, permettendo agli abitanti di godere degli effetti benefici del commercio.
Con la costruzione della via Priula, questa via dei traffici perse via via importanza, costringendo gli abitanti a procurarsi il sostentamento dall'agricoltura e l'allevamento. Soltanto negli ultimi decenni si è sviluppata notevolmente l'industria turistica, che ha reso Cornalba una località rinomata per la tranquillità che offre.
Vari documenti attestano che il borgo si è trovato posto sotto la tutela amministrativa di Serina prima, e di Zogno poi, acquisendo solo in tempi recenti la sospirata autonomia amministrativa.
Altri racconti riportano alcuni eventi successi nei secoli scorsi: il primo narra di un fulmine caduto sulla chiesa mentre in essa era in corso una messa. Dato che non vi furono né vittime, né tantomeno feriti, la popolazione decise di ricordare ogni anno questo evento con una processione.

L'età contemporanea

C'è anche un aneddoto legato alle campagne napoleoniche, che vede  protagonista un abitante del borgo che scampò alla battaglia di Russia. Si  narra che, ritornato a piedi dalla battaglia, morì di emozione alla  vista del natio paese.
Durante la seconda guerra mondiale il paese è stato teatro il 25  novembre del 1944 di un rastrellamento da parte di una brigata fascista  che ha portato all'eccidio di quindici partigiani della brigata  "Giustizia e Liberta", tra i quali si ricordano i fratelli Pietro e  Luigi Cornetti nativi di Cornalba.